Acquafondata, dove la natura si specchia

Acquafondata, dove la natura si specchia
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Centro agricolo e turistico posto sulla breve catena montuosa delle Mainarde

Acquafondata è il paese con il minor numero di abitanti della provincia di Frosinone. Apprezzato per la sua accoglienza, è amato per la sua aria salubre e per le stupende bellezze naturalistiche e paesaggistiche.
Qui la natura si specchia!

Per arrivare nell’antico borgo, posto a 926 m.s.l.m, attraverserai emozionanti stradine curvose, ti sentirai parte di quel verde così intenso da liberare la mente. Guardandoti intorno scorgerai animali al pascolo, i frutti della campagna e salendo, pian piano ammirerai i monti Selva e Monna Acquafondata perdersi nelle vallate, folte querce, cerri, faggi e aceri.

Il borgo

Arrivato su al borgo, ammirando ancora una volta lo spettacolare paesaggio dal belvedere, verrai accolto nella ruralità del posto. La struttura del centro storico è ancora medioevale e nonostante le varie guerre abbiano in gran parte distrutto le testimonianze più importanti, scorgerai comunque archi, bifore, le mura, la torre e la porta d’ingresso della fortezza.
Nel punto più alto, la Chiesa San Giovanni Battista domina il paese con il suo imponente campanile. La chiesa è del XI secolo e presenta una pianta a croce e tre navate sorrette da ampi archi, formando delle cappelle comunicanti tra loro.
Molto caratteristica è anche la chiesa seicentesca di San Rocco, dedicata ad un nobile francese che donò tutte le sue ricchezze ai poveri.

Angoli caratteristici

Altri angoli caratteristici li troverai appena fuori il paese. Il Lavatoio comunale è senza dubbio il simbolo delle tradizioni del territorio e del duro lavoro delle donne. Del resto i lavatoi sono tutelati dalla Costituzione come patrimonio storico, artistico e antropologico nazionale.
Molto caratteristiche sono anche le edicole votive che troverai lungo il percorso e le Chiese della Madonna del Carmine e di S. Maria. La prima è molto nota per l’antica credenza popolare che la vede protagonista di un’apparizione ad una contadina e la seconda è dedicata a Frà Domenico de Filippis, un umilissimo contadino che trovò in questa chiesa il suo luogo di preghiera.

Elisa Rossi