Il museo “Académie Vitti” ad Atina, tocco parigino in Val di Comino

Il museo “Académie Vitti” ad Atina, tocco parigino in Val di Comino
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Le modelle ciociare alla corte di Gauguin e Picasso

Una storia, un percorso che spazia tra arte ed emigrazione, amori ed emancipazione. È la storia di una casa-museo che è al tempo stesso un curioso “viaggio” nella Parigi fin-de-siècle e uno scrigno di ricordi di famiglia. Stiamo parlando del museo “Académie Vitti”, sorto nell’agosto del 2013 alle porte di Atina, dove fotografie, disegni, quadri, mobili ed oggetti ricostruiscono quello che, tra il 1889 e il 1914, fu uno dei più importanti atelier artistici parigini. Il museo è dedicato a Cesare Vitti, alla moglie Maria e alle sue due sorelle Giacinta e Anna Caira, partiti tutti dalla Val di Comino per andare a cercare maggiore fortuna in terra francese. Le Caira lavorarono come modelle, creando poi con Vitti un’accademia nella quale passarono, in 25 anni d’attività, artisti del calibro di Gauguin, Picasso, Modigliani, Blanche, pittori e scultori nordamericani, come maestri o studenti. Inoltre fu un punto di riferimento rivoluzionario per l’epoca, giacché aprì alle donne la possibilità di esercitarsi nel disegno con modelli integralmente nudi. Una vicenda straordinaria che si chiuse quando scoppiò la Grande Guerra: le Caira fecero ritorno nella terra natia, portando con loro un enorme bagaglio di esperienze e conoscenze e una preziosissima collezione di materiali che, esattamente un secolo dopo, grazie alla volontà e all’entusiasmo di Cesare Erario, pronipote delle Caira, è tornato a vivere. Le tre sale del museo ci restituiscono così un patrimonio di indubitabile interesse, che stimolerà la curiosità dei visitatori. Il museo “Académie Vitte” è ad Atina in Via Sode 180, località Ponte Melfa. Dopo la visita, non dimenticate di fare un tour nel centro storico atinate, con “tappe” obbligate alla chiesa di Santa Maria Assunta, al Palazzo comunale e al  museo archeologico, ricco di tanti reperti che raccontano la storia dell’intera Valle di Comino.

Pietro Antonucci